mercoledì 20 aprile 2011

"GELIDO INVERNO"

Avvolta nella nebbia la figura, con passi lenti incespicando fra le cadute foglie, la perduta anima s’avventura nell’invalicabile muro di sottile umidità, intoccabile dal material tatto. Il silenzio è misero compagno di viaggio, voce senza suono di una melodia inesistente.Dove sta andando la fantasmagorica allegoria di una parvenza umana? Fin dove vuol spingersi? Tracce non lascia sull’imbiancato sentiero di montagna.-“C’è qualcuno?”-, grida disperata colei che si è smarrita, ma non c’è nessuno a raccogliere la sua richiesta d’aiuto.Addormentata è ogni cosa, nel profondo sonno del gelido inverno. Gli alberi immortalati sono, nella fotografica posa di un cieco artista, incurante delle ferite inflitte ai vegetali esseri, dal signore del brutale freddo e della brillante brina.Fugge l’ora del probabile mattino, a diradarsi la nebbia comincia, ma è solo una pausa.L’indomani il gelido inverno ritornerà e con esso la duchessa dalle invisibili vesti, che aleggia sorniona fra le vuote carcasse delle sue floreali vittime………………… .

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